A novembre l’azienda di maniglie Manital, fondata da Luigi Bigoloni nel 1990 in provincia di Brescia, celebra 30 anni di attività: un traguardo raggiunto puntando fin da subito su qualità, lavorazione 100% made in Italy e design.
Grazie a queste basi e alla continua ricerca, Manital è cresciuta e si è espansa sui mercati internazionali, arrivando fino alla Cina, ed oggi vanta un ricco catalogo di proposte con oltre 85 serie di maniglie in varie finiture e molteplici varianti.
Una storia fatta di sfide e passione che l’ha portata ad essere protagonista di grandi progetti in tutto il mondo, come il Burj Khalifa a Dubai, e a ricevere riconoscimenti con modelli firmati da designer di fama internazionale.
Oggi, alla guida dell’azienda oltre a Luigi Bigoloni, Presidente, ci sono anche i figli Alessandro e Luca e, insieme, vedono per Manital un futuro promettente e pieno di opportunità.
«Siamo molto soddisfatti ed orgogliosi di questo anniversario», dichiarano, «e proseguiremo continuando a credere nel design made in Italy. L’obiettivo che ci prefiggiamo è di anticipare i trend di mercato per mettere a disposizione di progettisti ed interior designer una gamma di soluzioni in grado di rispondere al meglio alle necessità del vivere contemporaneo».
Manital ha saputo fronteggiare fasi difficili come la crisi del 2008 e, in questo 2020 in particolare, la chiusura forzata per la pandemia e le sue conseguenze a livello internazionale, momenti che l’azienda ha deciso di affrontare con flessibilità, innovazione, qualità e attenzione ai propri partner commerciali: “crediamo nel valore dei nostri prodotti e abbiamo imparato a lavorare su mercati diversi, creando rapporti consolidati e di fiducia”, dichiara Luigi Bigoloni.
Durante il lockdown il team Manital ha dimostrato la sua determinazione e, insieme agli architetti Mario Mazzer e Giovanni Crosera, ha concentrato le sue risorse nella progettazione di NoHAND, una maniglia in grado di modificare le abitudini di tutti per contribuire a combattere la diffusione di virus e batteri per mezzo di nuovo modo di concepire l’apertura e la chiusura della porta, con gomito ed avambraccio.
Un cambio di visione e di abitudine proposto con questo modello che ben simboleggia la capacità dell’azienda di adattarsi ai bisogni e di affrontare le sfide, anche rivoluzionando completamente il concetto stesso di maniglia.